Autovelox in Italia: una piaga per gli automobilisti?

Gli autovelox sono gli amatissimi dispositivi elettronici che rilevano la velocità dei veicoli e sanzionano le infrazioni al Codice della Strada. In Italia, la loro presenza è sempre più massiccia: secondo i dati della piattaforma Scdb.info, nel nostro Paese ci sono 11.171 autovelox, pari al 10% di tutti quelli presenti nel mondo e al 17% di quelli installati in Europa. Solo Russia e Brasile ne hanno di più, ma con aree territoriali molto più estese. Ma a cosa servono davvero gli autovelox? Sono uno strumento efficace per garantire la sicurezza stradale o sono solo una fonte di guadagno per le amministrazioni locali? La risposta non è semplice, ma alcuni elementi fanno pensare che gli autovelox siano spesso usati in modo improprio e arbitrario.

Innanzitutto, la legge prevede che gli autovelox siano omologati e periodicamente verificati per garantire la loro precisione. Inoltre, devono essere chiaramente segnalati con appositi cartelli stradali e la loro posizione non può essere nascosta agli automobilisti. Tuttavia, non sempre queste regole vengono rispettate e si verificano casi di autovelox abusivi, nascosti o non funzionanti. In secondo luogo, la legge stabilisce che i proventi delle multe stradali siano destinati a interventi di sicurezza, manutenzione e miglioramento della viabilità. Ma anche in questo caso, non sempre c’è trasparenza e correttezza nell’utilizzo di queste risorse. Il Codacons, infatti, denuncia che nel 2023 i comuni hanno incassato oltre 1,5 miliardi di euro dalle multe, con una crescita del 23,7% sul 2019, e che molti di questi soldi sono stati usati per coprire altre spese. Infine, la legge prevede che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti istituisca un Osservatorio sulle multe stradali, con il compito di monitorare gli incidenti, la regolarità e la trasparenza nell’uso degli autovelox e dei proventi delle sanzioni, e di verificare le segnalazioni delle associazioni dei consumatori. Ma questo Osservatorio, annunciato nel 2023, non è ancora entrato in funzione, nonostante il termine di 90 giorni previsto dalla legge.

Se da un lato è corretto punire con la massima severità chi viola il Codice della strada e supera i limiti di velocità mettendo a rischio la sicurezza pubblica, dall’altro anche il governo dovrebbe fare la sua parte in tema di sanzioni stradali, e rispettare non solo gli impegni presi con i cittadini, ma anche precise leggi dello Stato sul tema“, ha affermato il Codacons.

Di fronte a questa situazione, gli automobilisti italiani hanno il diritto di chiedersi se gli autovelox siano davvero utili a prevenire gli incidenti e a tutelare la sicurezza, o se siano solo una trappola per far cassa. Forse è ora di rivedere la normativa sugli autovelox, attesa da 14 anni, e di definire criteri più chiari e uniformi per la loro collocazione e uso. Solo così si potrà restituire credibilità e fiducia a uno strumento che, se usato bene, può avere un ruolo positivo nella regolazione del traffico e nella sensibilizzazione degli utenti della strada.

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